domenica 17 aprile 2011

Triennio 7: Jeff Koons

Alcune delle opere più celebri di Jeff Koons introducono nella scena del museo, portate a una dimensione statuaria, statuette ricordo, palloncini da fiera, gonfiabili da spiaggia, foto pornografiche dalla caratteristica scenografia anni ‘50.
Koons precisa in più occasioni che non è sua intenzione fare dell’ironia su queste immagini estranee alla tradizione colta, guardarle per così dire dall’alto, come episodi di kitsch; piuttosto, intende sposarne la festosità, l’esuberanza, reintroducendo nell’arte aspetti di godibilità, di appeal generale, che erano stati abbandonati negli anni ’60-’70, in favore di un’arte severa, politicamente impegnata, minimalista e concettuale.
Koons è nato a York, Pennsylvania; ha frequentato L’Art Institute di Chicago e il Maryland Institute of Fine Arts. Negli anni ‘80 ha aperto uno studio ed ha iniziato a impiegare collaboratori nella realizzazione materiale delle opere, in una situazione simile per alcuni aspetti alla Factory di Andy Warhol.
http://www.jeffkoons.com/


*1. Jeff Koons, Aqualung, 1985. Bronzo, 
68.6 x 44.5 x 44.5 cm. Edizione di 3 più 1 PdA


Fa parte di una serie di oggetti comuni insolitamente dignificati dal fatto di essere stati riprodotti in bronzo, il materiale per eccellenza della stauaria classica.

La serie “Equilibrium”, di cui Aqualung fa parte, si lega alla mitizzazione di campioni dello sport da parte dei ragazzi: il pallone da basket, sospeso in una teca museale, diviene un oggetto di contemplazione:

*2. Jeff Koons, One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J 241 Series), 1985
vetro, acciaio, reagente sodio cloride, steel, acqua distillata, distilled water, 1 pallone da basket
, 164.5 x 78.1 x 33.7 cm. 
Edizione di 2


*3. Jeff Koons, Michael Jackson and Bubbles, 1988
porcellana,
106.7 x 179.1 x 82.6 cm, edizione di 3 più 1 PdA

Parte della serie “Banality”, del 1988, l’opera riproduce in grandezza naturale il celebre divo con il suo scimpanzè Bubbles. Il linguaggio è quello delle statuette ricordo vendute in caratteristici luoghi di pellegrinaggio popolare, per esempio la casa di Elvis Presley. Tre anni dopo, quest’opera viene venduta a un’asta di Sotheby’s per $5,6 milioni di dollari, e ora appartiene alla collezione del MoMA di Sn Francisco.

4. Pink Panther, 1988
porcellana, 
104.1 x 52.1 x 48.3 cm. 
Edizione di 3 più 1 PdA

5. Ushering in Banality, 1988
legno policromo
96.5 x 157.5 x 76.2 cm, 
Edizione di 3 più 1 PdA


Nel 1991, Koons sposa Ilona Staller, nota come Cicciolina, popolare pornodiva ungherese naturalizzata italiana, e posa con lei in Made in Heaven, una serie di foto, dipinti e sculture in pose sessuali esplicite che suscita un’ovvio clamore.
La situzione è resa particolare dal fatto che entrambi i personaggi sono già famosi: Koons come artista con una crescente tendenza a un divismo ispirato a quello dei musicisti pop e rock come Madonna o David Bowie, la Staller come pornodiva; sono una coppia nella realtà ed entrambi posano in queste immagini recitando, per così dire, la parte di se stessi. Scenografia e accessori imitano una certa pornografia con pretese artistiche degli anni ’50.

*6. Made in Heaven, 1989
Stampa litografica,
317.5 x 690.9 cm. 
Edizione di 3 più 1 PdA

7. Ilona On Top (Rosa), 1991
plastica, 
119.4 x 269.2 x 177.8 cm. 
Edizione di 1 più 1 PdA

8. Large Vase of Flowers, 1991
legno policromo, 
132.1 x 109.2 x 109.2 cm 
Edizione di 3 più 1 PdA

Nel 1992, il museo di Bad Aroldsen in Germania commissiona a Koons un’opera per una mostra. Il risultato è Puppy, scultura di 12 metri di altezza che rappresenta un cucciolo di West Highland terrier realizzato con un manto di piante fiorite multicolori montato su una struttura d’acciaio. L’opera, successivamente ricostruita su una struttura interna meno provvisoria e dotata d’impianto di irrigazione, è stata acquistata nel 1997 dalla Solomon Guggenheim Foundation e installata sulla terrazza esterna del museo di Bilbao. Una copia viene commissionata dal magnate delle comunicazioni Peter Brant e collocata all’esterno della sua residenza privata nel Connecticut.


*9. Puppy, 1992
acciaio inossidabile, legno (solo ad Arolsen), terra, tessuto geotextile, sistema di irrigazione interna, piante fiorite vive , l 
1234.4 x 1234.4 x 650.2 cm 
Installations at Arolsen 1992, Sydney 1995-96, Bilbao 1997 (installazione permanente), New York, Rockefeller Center 2000, collezione privata (installazione permanente),
1992

Nel 1999, Koons commissiona una canzone su se stesso per l’album Stars Forever del gruppo Momus.

Nel 2001 realizza la serie di dipinti “Easyfun-Ethereal”, la cui iconografia consiste in un collage di motivi che combina bikini ritagliati (senza i corpi), cibo, capelli e paesaggi, dipinti da assistenti sotto la sua supervisione:

10. Lips, 2000
olio su tela, 
259.1 x 350.5 cm

Fra la metà degli anni ’90 e i primi anni del 2000, Koons realizza la sua serie forse più famosa, “Celebration”, di cui fanno parte grandi oggetti come Balloon Dog o Hanging Heart, realizzati in acciaio con speciali vernici e ispirati iconograficamente ai palloncini da fiera.

*11. Hanging Heart (Red/Gold), 1994-96

Hanging Heart, esposta a Venezia, Palazzo Grassi per la mostra Where are We Going: Selections from the François Pinault Collection tra il 30 aprile e il 1 ottobre 2006, viene venduta il 4 novembre 2007 ad un'asta da Sotheby's a New York per la cifra di 23, 561 milioni di dollari, divenendo l’opera più cara mai venduta all’asta fino a quel momento. Ad acquistarla è la Gagosian Gallery di New York che compra negli stessi giorni anche un’altra opera di Koons, Diamond (Blue) per 11.8 milioni di dollari da Christie's a Londra.
Nel luglio del 2008, Balloon Flower (Magenta) viene venduto da Christie’s a Londra per la cifra record di 25.7 milioni di dollari.

Nel 2008, si è tenuta una grande retrospettiva di Koons a Versailles:
http://sullarte.it/photogallery/2008-09/jeff-koons-profana-versailles.php




Bibliografia
a) Jeff Koons:
http://www.jeffkoons.com/
http://en.wikipedia.org/wiki/Jeff_Koons
D.SYLVESTER, R. ROSENBLUM, Jeff Koons: Easyfun-Ethereal (cat. della mostra), Berlino, DeutscheGuggenheim, 2000 (con bibliografia)
http://www.palazzograssi.it/wawg/index.htm

http://studiotheoryrepair.wordpress.com/2011/04/03/repairing-art-through-instruction-conceptual-art/

http://www.youtube.com/watch?v=AQMUQzHtK3A&feature=relmfu

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