giovedì 22 aprile 2010

Triennio 8. Dryden Goodwin/ Shaun Gladwell/Nick Cave

Accademia di Belle Arti in Venezia
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Docente: Gloria Vallese







a) Dryden Goodwin


Videoartista britannico nato nel 1971, vive a Londra.
www.drydengoodwin.com

Rivelato al pubblico internazionale dalla mostra Clandestini della Biennale Arte 2003 (Arsenale, Corderie), dove era presente con la videoinstallazione Above/Below.

*1. Dryden Goodwin, Above/Below, 2003, videoinstallazione con colonna sonora, 2 schermi, 12’40’’

2. Dryden Goodwin, Scene, videoinstallazione, 1999

*3. Closer (“Piu’ vicino”), 2001, video 6’30
In questo breve film, Goodwin riprende degli estranei in distanza, mentre simultaneamente li tocca con una penna al laser, registrando quindi una sorta di reazione allo sguardo che normalmente non si verifica.

4. Elaborazione grafica da Closer.

Dal film, Goodwin torna all’esperienza della grafica, e da questa nuovamente al film, cercando di trasfondere in ciascun mezzo la novita’ apportata da una diversa esperienza dell’immagine nel tempo.

*5. Suspended animation, 29 disegni dalla stessa fotografia.

Goodwin e’ stato invitato dal cantautore Matt Hales a produrre la copertina del suo album Aqualung. Goodwin prima ha ritratto Hales nei disegno intitolato Matt (2002), come parte di una serie di disegni multistrato di amici e familiari.

6. Matt, 2002, matita su carta, 40,6 x 57,2 cm

Poi ha sviluppato un video clip per il single Strange & Beautiful. L’idea era quella di estendere le possibilita’ espressive di un ritratto a matita alla lunghezza di un film conservando la delicatezza, la complessita’ e l’enigma propri del disegno. I tre minuti e 47 incorporano centinaia di disegni.

7. Aqualung, film d’animazione, 3’47’’, 2002.

Fra i lavori recenti, Flight colloca il visistatore al centro dell’azione attraverso gli occhi di un artista che sta intraprendendo un viaggio di fuga misterioso e indefinito. Il film vede attraverso gli occhi del fuggitivo lo scenario urbano, poi strade a scorrimento veloce, poi foreste e infine la costa, verso il mare e il cielo. Esprime la paura di essere seguiti e l’incapacità di fermarsi e relazionarsi con la gente, coi luoghi e con se stesso, insieme al desiderio di liberazione, insieme al carattere di sogno o fantasia delle immagini prooste.
Linear, progetto in corso, in collaborazione con la metropolitana londinese, pone i ritratti di 60 viaggiatori e dipendenti della metropolitana in relazione con la dimensione statica del disegno tradizionale.

*8. Flight, installazione multimediale(disegni e video), 2006



*9 Linear, Sixty portraits of Jubilee line staff, opera multimediale, 2010


b) Shaun Gladwell
Nasce nel 1972 a Sydney, Australia, dove vive e lavora. 
 E’ cresciuto nella periferia a ovest di Sydney e ha cominciato a sperimentare la video arte dopo che, la sua ambizione di diventare uno skateboarder professionista è stata rovinata da un infortunio.
 Gladwell non è un artista convenzionale, e suoi video non vanno intesi come documentari di attività sportive. Fin dall’inizio dei suoi esperimenti artistici, quando coglieva scatti delle acrobazie dei fratelli in bicicletta, l’intenzione era quella di catturare qualcosa di differente: il senso di un corpo umano in movimento, e il punto di vista di un essere umano in movimento.




Biografia in italiano:

http://www.studiolacitta.it/LaCitta/Artisti/ShaunGladwellExhibitions.php


10. Shaun Gladwell, Storm Sequence, La Biennale 2007, Giardini, Padiglione Italia. 4:3, 8'35'


http://www.youtube.com/watch?v=eQnDJwuX6z4&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=V1xZYfu4EP4&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=g48z_rNaZHA&NR=1

E’ stato l’artista del padiglione australiano nell’ambito della 53.ma Biennale d’arte di Venezia, con il progetto Maddestmaximus, in corso:


*11. Maddestmaximus:
http://www.youtube.com/watch?v=CSm0DTc-3Hw&feature=related

Maddestmaximus include opere realizzate con diversi media, legate dal filo conduttore dell’idea del movimento e del confronto con le caratteristiche del paesaggio australiano.

Dal sito http://thepillowbook.splinder.com/post/20737335 :


“Apology to Roadkill (1–6) (2007–2009) ritrae un motociclista con un casco nero che si ferma per osservare e cullare teneramente le carcasse di canguri grigi. A questi due video si uniscono interventi scultorei nella struttura stessa del padiglione: la motocicletta di Apology to Roadkill (1–6), piantata nel muro esterno del padiglione a creare una protuberanza conficcata nello strato interno della superficie, e una riproduzione “scultorea” a grandezza naturale e funzionante, realizzata per l’occasione, della famosa macchina V8 “Interceptor” guidata da “Max”, il personaggio interpretato da Mel Gibson nei film Mad Max 1 e 2.
Il progetto al Padiglione Venezia è completato da un’opera video multicanale – Centred Pataphysical Suite (2009) – costituita da una torre di monitor, ciascuno dei quali mostra l’immagine di un performer che si esibisce sul posto nella propria disciplina (skateboard, break-dance, danza classica, ciclismo BMX), da un’opera scultorea che inserisce una filmato “live” in tempo reale su un monitor posto nella superficie interna di uno scheletro umano che ruota (Endoscopic Vanitas, 2009) e dal lavoro più recente del progetto ancora in corso Planet and Stars Sequence, che comprende sia il filmato (Planet and Stars Sequence: Barrier Highway, 2009) sia un pezzo (Absolute Event Horizon, 2009) di un dipinto a spray realizzato dall’artista in ginocchio sul ciglio di un’autostrada nell’entroterra australiano.
Ciascuno di questi lavori costituisce un’importante opera a sé e tutti condividono lo spazio del padiglione, che l’autore usa come contenitore scultoreo, trasmettendo un’idea coerente e tuttavia fortemente associativa di un luogo che è lontano anni luce dai Giardini. In questo contesto, nessuna delle opere domina sull’altra, ma Interceptor Surf Sequence, che va osservata da entrambi i lati, obbligando il pubblico a tornare indietro e ad avvicinarsi e a girare intorno all’installazione più di una volta, e per la sua collocazione al centro del padiglione, rimarrà senza dubbio nella memoria del pubblico, In questa installazione una telecamera segue la V8 Inerceptor nera, parcheggiata fuori dal padiglione, su una lunga strada non asfaltata in una vasta pianura dell’entroterra australiano. In una scena il cielo immenso diventa di un nero primordiale per l’avvicinarsi di un temporale. Il caldo, e in particolare la terra che si solleva, distorcono la vista. Una figura vestita di nero e con un casco in testa esce dal finestrino mentre la macchina è ancora in movimento, sale lentamente sul tetto della macchina e si alza in piedi. Il rallentatore accentua ogni sfumatura dei suoi movimenti, trasformando un’azione teoricamente pericolosa in uno studio formale del virtuosismo del corpo, laddove il corpo stesso contiene e bilancia le forze elementari della velocità e della gravita che lo spingono ancora più in profondità nell’entroterra australiano”.



http://www.youtube.com/watch?v=EdmMM6iAt8E
c) Nick Cave, nato nel 1959 nello stato del Missouri, USA, è un artista americano che crea sculture in stoffa, danzatore e performer.
E’ noto soprattutto per i suoi

*12. Soundsuits:
sculture di stoffa indossabili. Risiede a Chicago ed è direttore dellla scuola di perfezionamento post_dottorale all’ Art Institute of Chicago.


http://www.youtube.com/watch?v=EdmMM6iAt8E


Allevato da una madre single, con numerosi fratelli e con mezzi modesti, Nick dichiara di avere appreso fin dalla sua infanzia l’arte di raccogliere e valorizzare gli oggetti trovati. L’artista si è laureato al Kansas City Art Institute in 1982, dove ha imparato a cucire. Sempre in questo periodo ha studiato danza, Kansas City e a
Il primo Soundsuit di Cave era fatto di rami. Altri materiali tipici includono capelli umani tinti in vari colori, sisal, nbottoni di plastica, perle, nastri e piume. Hanno una certa rassomiglianza con i costumi e le maschere rituali africane. Sono presentati al pubblico com sculture statiche che possono tuttavia anche essere indossate e presentate in performance, video e fotografie.


Bibliografia

www.drydengoodwin.com
http://www.studiolacitta.it/LaCitta/Artisti/ShaunGladwell.php
http://www.studiolacitta.it/LaCitta/Artisti/NickCave.php

1 commento: