sabato 22 maggio 2010

ELEMENTI DI ICONOGRAFIA ED ICONOLOGIA 10. Immagini riservate nel Rinascimento: allegorie, emblemi, imprese / Carpaccio, Giorgione, Tiziano

Accademia di Belle Arti in Venezia
CORSO DI DIPLOMA DI 2° LIVELLO IN : GRAFICA
Docente: Gloria Vallese









a) Imprese ed emblemi




L'impresa ha radici nel mondo cavalleresco medievale: è un motto, o breve proponimento che si unisce a un'insegna araldica (lo "stemma" del cavaliere), scritto su un filatterio annodato alla sommità.

Gli emblemi, di carattere affine, composti cioè di un'immagine congiunta a un motto che ne precisa il significato, nascono e si diffondono In Italia a partire dal Quattrocento. A Venezia, dove la loro moda conosce la maggiore diffusione, essi vengono anche ricamati sugli abiti e sulle calze a contraddistinguere i membri di compagnie e confraternite di giovani eleganti e letterati.

*1. Vittore Carpaccio, Incontro e partenza dei fidanzati, firm. e dat 1495, dal Ciclo di Sant'Orsola (complesso di otto teleri e una pala prov. della Scuola di Sant'Orsola, oggi canonica del Convento di San Giovanni e Paolo).
Venezia, Gallerie dell'Accademia

Il giovane con cartiglio in mano viene identificato con Antonio Loredan, figlio di Nicolò, l'anziano patrizio principale finanziatore del ciclo di Sant'Orsola. Sul cartiglio che egli regge nella destra, serie di iniziali interpretate come: Nicolaus Lauretanus donum dedit vivens gloriosae virgini inclytae. Sulla manica sinistra, l'emblema della Compagnia dei “Fratelli Zardinieri”, formata dalle lettere F e Z sopra la rappresentazione di un giardino e da nubi con folgore (per un'esegesi della complessa immagine, cfr. lo studio di L. Zorzi indicato in bibliografia).

Emblema ricamato sul mantello di un Compagno di Calza:

*2. Vittore Carpaccio, Miracolo della Reliquia della Santa Croce a Rialto,1494 ca. dal ciclo dei Miracoli della Croce già nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.
Venezia, Gallerie dell'Accademia

La moda degli emblemi è quanto mai rappresentativa del carattere riservato e iniziatico del sapere umanistico italiano, in particolare di quello d'ispirazione neoplatonica; influenza profondamente anche la pittura.
Per comprendere la moda degli emblemi e delle allegorie, occorre ricordare che, proprio col momento umanistico e rinascimentale, la cultura sta passando di mano: sottraendosi al controllo ecclesiastico, accentuando il recupero della tradizione classica soprattutto, ma anche araba ed ebraica, si inoltra spesso in domini rischiosi, se non proibiti. E’ quasi naturale che i pensatori piu’ arditi cerchino forme di comunicazione riservata, nella quale il pieno senso di alcuni messaggi messaggi è accessibile solo agli iniziati.
Gli editori di libri, che sono tra i protagonisti di questa rivoluzione, si dotano spesso di emblemi:

3. Marchi di stampatori: Johannes Fust e Peter Schöffer, Johannes Froben, Geoffroy Tory, Aldo Manuzio, Robert Granjon, William Caxton, Robert Estienne il Giovane, Gli Elzevir, Christophe Plantin (da: Steinberg, Cinque secoli di stampa, tav.1)



*4. Alberti, Autoritratto
Parigi, Bibl.Nat., inv 2508

5. Alberti, Occhio alato
Firenze, Bibl. Nat., cod II.IV.38, già Magl. XXI119), fl.92 r
Inchiostro e penna, 29,6 x 22 cm
Raccolta di opere in volgare dell’Alberti, al termine del De Familia, scritto nel 1437-38

6. Matteo De’ Pasti,
Medaglia
Washington, Nat Gall.


7. “ Cominus et Eminus” : emblema di Luigi XII re di Francia


8. Illustrazione da : Scipione Bargagli, La prima parte dell’imprese, Siena 1578

9. “Per te surgo”: da Camillo Camilli, impresa della famiglia Crotta

10. “ Ut quiescat”: da Cousin, Liber Fortunae, 1568

11. “Livor ut ignis alta petit”: da Girolamo Ruscelli, Imprese illustri, Venezia 1566

12 . “Hinc Clarior” : impresa di Pampilio Collalto

Illustrazioni da: E.H. Gombrich, Icones symbolicae (vedere titolo completo in bibliografia).





b) Giorgione


*13. Giorgione, La Tempesta.
Venezia, Gallerie dell'Acccademia


*14. Giorgione, I tre filosofi
Vienna, Kunsthistorisches Museum


Secondo due proposte interpretative argomentate e sostenute dall’iconologo Salvatore Settis nel suo La tempesta interpretata (vedi bibliografia), le due celebri immagini rappresenterebbero rispettivamente Adamo ed Eva dopo la caduta, e i tre Re Magi in veste di sapienti orientali in atto di compiere i loro studi astronomici per determinare la data e il luogo della nascita del Messia.
Queste letture sono messe in discussione nelle schede e nei saggi critici inclusi nel catalogo della mostra Giorgione/Le maraviglie dell’arte, tenutasi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Secondo Augusto Gentili, i tre personaggi nel dipinto di Vienna rappresenterebbero invece Mose’, Maometto e l’Anticristo, con riferimento alle indicazioni astronomiche sfavorevoli riferibili all’anno 1504 e contenute nella tabella che il piu’ anziano sapiente, Mose’ appunto secondo questa interpretazione, regge in mano.
Ulteriori riletture iconografiche dell’opera giorgionesca, che provano in sostanza quanto ancora aperta e problematica sia l’interpretazione del lavoro dell’artista, nel catalogo della mostra in corso a Castelfranco (vedere Bibliografia), sulla quale sarà necessario ritornare.

*15. Giorgione o Tiziano, Il concerto campestre
Parigi, Louvre

Questa e altre celebri composizioni veneziane del Rinascimento, dalla Laura dello stesso Giorgione alla composizione detta Amor Sacro e Amor profano, suggeriscono per la singolarita’ dei dettagli la presenza di un possibile significato allegorico, la cui determinazione permane tuttavia incerta. Fra le letture piu’ convincenti, in rapporto alla diffusione dell’ermetismo platonico negli ambienti umanistici veneziani per opera di umanisti quali Pietro Bembo e Leone Ebreo, da segnalare quelle a suo tempo proposte da Augusto Gentili (Da Tiziano a Tiziano. Mito e allegoria nella cultura veneziana del Cinquecento, Roma, Bulzoni, 1996).



Bibliografia:


Allegorie, emblemi, imprese:

http://it.wikipedia.org/wiki/Motto

E.H. GOMBRICH, Icones Symbolicae: Filosofie del simbolismo e loro portata per l’arte, in Immagini simboliche, studi sull’arte del Rinascimento, trad.it Torino, Einaudi 1978

AA.VV. , Rinascimento da Brunelleschi a Michelangelo (Cat. della mostra a Palazzo Grassi, 1994) Bompiani, 1994


Sugli emblemi in Carpaccio:

L.ZORZI, Carpaccio e la rappresentazione di sant’Orsola, Torino, Einaudi, 1988, in part. pagg-76-80.


Iconografie di Giorgione:

S.SETTIS, La “Tempesta” interpretata/Giorgione, i committanti, il soggetto, Torino, Einaudi, 1978

G. NEPI SCIRE’, S.ROSSI, Giorgione/“Le maraviglie dell’arte” (cat della mostra a Venezia, Gallerie dell’Accademia, 2003-2004), Venezia, Marsilio, 2003

E.M. DAL POZZOLO, L.PUPPI, Giorgione (cat della Mostra a Castelfranco, 2009-10), Milano, Skira, 2010

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