giovedì 4 aprile 2013

3. TRIENNIO Rudolf Stingel


http://atpdiary.com/event/rudolf-stingel-a-palazzo-grassi/



Stingel, nato nel 1956 a Merano, è dai primi anni '80 newyorkese di adozione.

Un ricordo delle sue origini altoatesine sono i fogli di polistirolo sui quali lascia delle impronte camminandoci sopra con degli scarponi, con un effetto simile a tracce nella neve.

1. Untiled 2000, polistirolo 244 x 488 x 10 cm

Il suo lavoro fino al 2000 si caratterizza per un meditato uso di materiali industriali presenti negli edifici ma solitamente invisibili, come appunto il polistirolo e fogli di materiale isolante come il cellotex, esposti cosí come vengono dal negozio, oppure offerti al pubblico, come accadde alla Biennale di Venezia nel 2003, perché intervenga liberamente a modificarli.

Un'altra linea di operazioni consiste nel cambiare il colore e l'atmosfera di un'architettura data (interno di galleria o di museo, una stazione ferroviaria), pavimentandola con moquette. Per esempio, nella sua mostra d'esordio del 1991  alla galleria Daniel Newburg di New York, Stingel presentò una moquette di un arancio brillante nello spazio  altrimenti vuoto.


La scelta iniziale  di Stingel in favore di una rinuncia all'opera in favore di una sua descrizione concettuale " in assenza", si manifesta in interventi come "Instructions"(1989), in cui, adottando lo stile descrittivo dei libretti d'istruzioni, spiega al pubblico come realizzare un dipinto:


*2. Untitled (Instructions), 1989, serigrafia su plexiglas, 108 x 155 cm




Nel 2007,  il profilo del lavoro di Stingel é stato messo in luce da due restrospettive al  Museum of Contemporary Art in Chicago e al Whitney Museum of American Art di New York, con opere che abbracciavano gli ultimi 20 anni di carriera.

Negli ultimi anni nel suo lavoro é affiorata una formula figurativa.
 “Alpino (1976)” è un autoritratto intensamente iconico, desunto da una fototessera dell’artista ai tempi del servizio militare. L'opera era al centro del primo allestimento del "cubo", l'ambiente centrale di Punta della Dogana a Venezia, riallestita dall'architetto giapponese Tadao Ando per ospitare la collezione François Pinault.



*3. Alpino 1976 2006, olio su tela 335 x 326 cm
Collezione François Pinault




Dal 7 aprile al 31 dicembre 2013
Palazzo Grassi – François Pinault Foundation presenta una esposizione personale di Rudolf Stingel.

Curata dall’artista stesso, con il coordinamento di Elena Geuna, la mostra si svilupperà su tutta la superficie espositiva del palazzo, coinvolgendo atrio, primo e secondo piano. Sarà la prima volta che l’intero spazio del museo viene dedicato a un unico artista.
Il progetto si iscrive nel programma di monografie di grandi artisti contemporanei, inaugurato nell’aprile 2012 con Urs Fischer (“Madame Fisscher”), e presentato in alternanza e complementarietà alle esposizioni tematiche della collezione François Pinault Foundation.

La mostra “Rudolf Stingel” rimarrà aperta a Palazzo Grassi fino al 31 dicembre 2013, nel corso di tutta la 55a Biennale di arte contemporanea, in occasione della quale sarà inaugurata, a partire dal 30 maggio 2013, una nuova esposizione anche a Punta della Dogana.


IMMAGINE:
SelfPortrait
Rudolf Stingel
Untitled (After Sam), 2006
Oil on canvas
132 x 180 In / 335.3 x 457.2 cm
Photo: Tom Powel Imaging
Courtesy of the artist







Bibliografia

F. BONAMI (a cura di), Rudolf Stingel/at the Museum of Contemporary Art, Chicago, and the Whitney Museum of American Art, New York, Hatje Kantz , 2007

http://www.giornalesentire.it/2012/ottobre/2691/rudolf-stingel-palazzo-grassi-pinault-foundation.html

http://artintelligence.net/review/?p=273

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